La PRESBIOPIA è una alterazione della visione per vicino legata all’età, caratterizzata da una progressiva difficoltà nel mettere a fuoco gli oggetti per vicino, nelle fasi iniziali, costringe ad allontanare l’oggetto da vedere.
In passato veniva attribuita ad un progressivo indebolimento del muscolo ciliare che normalmente determina le modificazioni di curvatura del cristallino per modificare la messa a fuoco per vicino.
A questa ipotesi, negli ultimi anni, si è sostituita quella che identificherebbe in un progressivo indurimento del cristallino che non modificando la sua curvatura, rende impossibile la visione per vicino.
La correzione della presbiopia, fin dall’invenzione degli occhiali, si ottiene con lenti positive, con potere diverso a seconda dell’età.
Per una lettura a 30 cm, a 45 anni, età in cui un soggetto emmetrope, senza difetti di vista per lontano, comincia ad essere in difficoltà per vicino ha bisogno di una correzione di +1.50
A 60 anni quando l’occhio non ha più nessuna residua capacità accomodativa ha bisogno di una lente di +3.
Se sono presenti difetti di vista per lontano le lenti per la presbiopia si combinano con la correzione utilizzata.
In alternativa agli occhiali possono essere utilizzate le lenti a contatto, il risultato come dettagli e qualità di vista è inferiore a quella degli occhiali, possono essere utili nei momenti in cui l’occhiale rappresenta un impedimento.
Per quanto riguarda la chirurgia, la Presbiopia può essere affrontata al momento della chirurgia della cataratta utilizzando cristallini artificiali che con tecnologie diverse possono consentire una buona vista per vicino, non è però proponibile quando il cristallino è ancora trasparente.
Altre opzioni chirurgiche sono quelle che prevedono procedure sulla cornea con inserti che generalmente vengono utilizzati in uno dei due occhi, una soluzione che oggi viene utilizzata raramente, pur avendo il vantaggio di essere reversibile.
La chirurgia laser della cornea, presbylasyk, con tecniche diverse modifica la morfologia della cornea creando una lente multifocale, sono state proposte varie soluzioni, dopo il trattamento possono comparire aloni intorno alle luci, spesso si riduce la sensibilità negli ambienti poco illuminati.
Nel 2021 l’FDA, l’ente americano che stabilisce la efficacia di farmaci o dispositivi medici e ne regolamenta la commercializzazione ha autorizzato un collirio per la terapia della presbiopia.
Il principio attivo è la pilocarpina, conosciuta da moltissimo tempo, è il primo farmaco utilizzato per la terapia del glaucoma, poi abbandonato per gli effetti collaterali locali e generali.
Ad una concentrazione di 1.25% ha dimostrato di poter migliorare in modo significativo la vista per vicino in soggetti presbiti.
Non ha mostrato interferenza nella visione per lontano o riduzione della qualità delle immagini, dopo 15 minuti dalla instillazione inizia l’effetto e dura dalle 4 alle 6 ore, viene consigliato l’uso una volta al giorno
La cefalea è l’unico effetto collaterale segnalato in una percentuale bassa di pazienti.
Il farmaco con il nome di VUITY (Allergan la casa produttrice) è dall’ottobre 2021 commercializzato negli Stati Uniti ad un prezzo di 80 $, la confezione del collirio, sufficiente per un mese di terapia.
Allergan deve ora sottoporre all’ente europeo preposto alla autorizzazione dei farmaci EMA per poi procedere alla commercializzazione in Europa, il, passo successivo è l’autorizzazione da parte dell’AIFA l’ente che regolamenta i farmaci in Italia, di solito passa un anno tra la autorizzazione FDA e l’autorizzazione europea.