MISSIONI IN KENYA 2017
L’ospedale di NORTH KINANGOP è una struttura sanitaria fondata da un sacerdote italiano oltre 20 anni fa e attualmente diretto da Don Sandro Borsa.
Rappresenta l’unica struttura nel nord del Kenya, ed è situata su un altipiano a oltre 2500 metri di altezza con un bacino di utenza di circa 350.000 persone, in massima parte dedicati all’allevamento o all’agricoltura.
Ha reparti di neonatologia, ostetricia, medicina, chirurgia, una rianimazione, una unità di dialisi per un totale di 190 posti letto.
Funziona un laboratorio di analisi, una radiologia tradizionale e una TAC con gli esami che vengono mandati via internet ad essere refertati.
Vi lavorano 200 persone che hanno la loro abitazione, in massima parte, nel terreno dove è localizzato l’ospedale; esiste una stalla con mucche, galline e altri animali che garantiscono carne, latte e uova per il fabbisogno dell’ospedale e, quello in eccesso, viene venduto.
Nei campi intorno all’ospedale vengono coltivate verdure varie, carote, bietole patate e altro, inoltre un forno produce pane per ricoverati e personale, consentendo di fare diete personalizzate.
L’acqua potabile deriva in massima parte dalla raccolta di quella piovana (si tratta di una regione molto piovosa) che viene poi sterilizzata.
Nonostante l’Ospedale sia localizzato in prossimità dell’equatore, l’altitudine rende il clima, soprattutto la sera, fresco se non freddo.
Sono stati piantati vicino all’ospedale alberi che garantiscono legna da ardere, utilizzata anche per fabbricare mobili; la sera, nella casa destinata ai sanitari che periodicamente vengono dall’Italia, spesso si accende un caminetto.
Nell’Ospedale vi sono numerosi ambulatori specialistici, ma non quello oculistico, solo periodicamente un ottico controlla le persone a cui prescrivere poi occhiali o identifica quelle che richiedono una visita dall’oculista.
Nell’Ospedale esistono 3 sale operatorie, una dedicata alla ortopedia o chirurgia, una alla ginecologia; lavorano quasi tutti i giorni e assicurano anche un servizio di urgenze.
La terza viene utilizzata dagli specialisti che a rotazione vengono dall’Italia, otorino, urologi, neurochirurghi, chirurghi plastici soprattutto.
Ho cercato di garantire, negli ultimi anni, due missioni, a primavera e in autunno, per dare una risposta ad una popolazione che non ha possibilità economiche e logistiche di risolvere i problemi riferiti agli occhi.
Durante le missioni vengono fatti interventi soprattutto per cataratte, di media 50 ogni volta per persone che sono sostanzialmente cieche avendo cataratte avanzatissime che determinano un visus molto ridotto, oltre a questa chirurgia ho effettuato trapianti di cornea, attività che poi non ho proseguito per l’impossibilità di far seguire nel post-operatorio questi pazienti e aver visto poi trapianti falliti per una reazione di rigetto che una opportuna terapia avrebbe salvato…
In tutte le missioni che ho effettuato ho coinvolto gli specializzandi affiancandoli nell’attività ambulatoriale e nella chirurgica.
Nelle ultime missioni hanno anticipato di una settimana il mio arrivo effettuando visite fuori dall’Ospedale appoggiandosi a chiese, scuole, avevano strumenti per poter effettuare visite di primo livello, disponevano inoltre di un biomicroscopio abbinato ad un tablet che consentiva di inviare, tramite internet, le immagini dei casi dubbi a me che potevo essere così di aiuto in tempo reale.
Con questa procedura sono stati identificati due bambini con tumori oculari riuscendo a programmare per loro un iter di diagnostica e terapia a Nairobi.
Nelle missioni fatte dal 2017 sono stati effettuati circa 350 interventi per cataratta, 3 trapianti di cornea, 20 cross linking, 10 strabismi, e altri interventi.
Per quanto riguarda i cross linking la regione di Kinangop presenta una alta incidenza di cheratocono, la patologia che viene curata con il cross linking.
Per la diagnosi una ditta di strumenti oftalmici di Firenze ha donato uno strumento, topografo corneale, che consente di identificare i pazienti a rischio.
Per il trattamento una Banca di Siena, Cassa Rurale di Sovicille, ha acquistato e donato lo strumento che consente il trattamento che blocca l’evoluzione della malattia evitando a questi adolescenti l’evoluzione verso forme avanzate correggibili solo con lenti a contatto o, addirittura con trapianto di cornea.
Nelle missioni sono state effettuate oltre 1000 visite, 100 delle quali al Cottolengo Center di Nairobi dove sono ospitati giovani da 1 a 21 anni, sieropositivi per AIDS abbandonati dai genitori.
Gli specializzandi, a completamento del loro percorso formativo, hanno svolto lezioni a medici e infermieri dell’Ospedale su argomenti oculistici quali l’occhio rosso e la retinopatia diabetica.